Le nuove esigenze per viaggi d’affari dopo la pandemia

Sembra quasi superfluo sottolineare come il Covid-19 abbia avuto un incredibile impatto sul mondo dei viaggi d’affari, oltre che su quello del turismo. Oggi finalmente stiamo assistendo ad un ritorno alla tanto decantata “normalità” e pertanto anche il Business travel sta andando incontro ad una ripresa. Una ricerca realizzata in collaborazione tra il World Travel & Tourism Council e la McKinsey & Company crea uno scenario sulla ripresa che considera il Covid-19 non come scomparso, ma bensì come un virus endemico. Ciò significa che il mondo dei viaggi d’affari deve tenere in considerazione comunque nuove esigenze legate alla crisi mondiale dalla quale stiamo semplicemente uscendo e non abbandonando.

 

Cambiamenti nel settore business travel legati al Covid-19

Le statistiche sul mercato del business travel stilate da Spendesk relativamente alla pandemia hanno registrato un calo di 810 milioni di dollari con ben due terzi degli aerei rimasti a terra in tutto il mondo e 18 compagnie che hanno dichiarato bancarotta (McKinsey). Sebbene il settore del Business travel costituisca solamente il 21,4% dei viaggi globali rispetto al 2019, comunque è trainante per alcune destinazioni. Inoltre, prima della pandemia, il mercato dei viaggi d’affari generava il 70% del guadagno globale per gli hotel di alto livello e fino al 70% delle entrate delle compagnie aeree. Eppure, come già anticipato, c’è aria di ripartenza in tutti i sensi. Secondo i dati del World Travel & Tourism Council, si prospetta un aumento delle spese per il Business travel del 34% per questo 2022. Iata ha previsto che nel 2022 arriveremo a compiere il 75% dei viaggi che facevamo prima della pandemia. Insomma la domanda dei biglietti business sta lentamente riprendendo quota e ci sono diversi fattori che influiscono positivamente sulla ripartenza dei viaggi di lavoro. Innanzitutto l’allentamento delle restrizioni sia in Italia che all’estero è un incentivo alla ripresa. Infatti una delle principali cause di incertezza legate ai viaggi nei due anni passati è stato il continuo mutamento delle regole d’ingresso dei vari paesi. La digitalizzazione del settore (che in parte deve proprio alla pandemia la sua accelerata diffusione) è stato un fattore che ha segnato una preferenza delle aziende verso meeting online a scapito delle trasferte. Oggi il bisogno di incontrarsi e stringersi la mano sembra essere riemerso a pieno e quel bagaglio di conoscenze e strumenti digitali non sono destinati ad essere dimenticati, bensì ad essere applicati e rivoluzionare il mondo dei viaggi di lavoro.

 

Esigenze per viaggi business post pandemia

Innanzitutto la pandemia lascerà dietro di sé un nuovo modo di concepire le trasferte, in una chiave prioritaria di sicurezza del dipendente. Prima di organizzare un viaggio sarà necessario assicurarsi se la trasferta possa essere evitata o meno, ma anche valutare il tempo libero per il dipendente (d’altronde il Covid-19 ha svelato agli occhi di tutti l’importanza del benessere personale di chiunque). Le politiche aziendali dovranno prevedere eventuali misure di emergenza e la gestione di eventuali rischi e quarantene fuori casa. Il nuovo modo di concepire il viaggio fa capo al nuovo standard ISO 31030, approvato lo scorso settembre, una certificazione che ha riscritto le regole del travel risk management aziendale.

Come già anticipato, il processo di digitalizzazione è inarrestabile anche in questo settore e costituirà uno degli asset principali che segneranno la ripresa del business travel. Se la pandemia ha costretto tutti quanti ad adattarsi a forme di comunicazione e interazione da remoto, ha trasformato allo stesso tempo modelli di business spingendo gli attori del settore viaggi ad acquisire nuove competenze tecnologiche e strumenti digitali per semplificare la vita a clienti inevitabilmente in crisi.

D’altronde con l’avvento dello smart working le tecnologie hanno acquisito nuova importanza e tale scoperta ha portato le aziende a sperimentare strumenti innovativi anche in settori per i quali finora si accontentava dei tradizionali protocolli: la gestione delle trasferte in primo luogo. Alla lunga infatti la componente umana torna a far sentire la propria mancanza, rendendo eccessivo il ricorso costante a meeting da remoto. Come gestire questo altro “ritorno alla normalità”? Applicando una nuova concezione di viaggi di lavoro, ben più digitale. Sono gli stessi viaggiatori d’affari che desiderano tornare a viaggiare per non perdere opportunità di business, ma vogliono poter contare sulle comodità tecnologiche alle quali si sono ormai abituati. I travel manager sono perfettamente allineati, dal momento che hanno avuto l’occasione di scoprire i vantaggi di strumenti software per la gestione delle trasferte. A contribuire a questa trasformazione il modello del viaggio di lavoro contribuiscono i sistemi di pagamento contactless: un vero valore strategico per le aziende, come ha avuto modo di sottolineare Daniele Aulari, country manager di AirPlus International Italia, in occasione della GBTA Conference 2021 tenutasi nel novembre scorso. Infatti una recente ricerca AirPlus ha fatto emergere come l’84% delle imprese ha già introdotto questi metodi di pagamento online o abbia intenzione di farlo.

 

Workation, un nuovo modo di vivere le trasferte

Tra le tante conseguenze che la pandemia ha provocato, c’è ovviamente lo smart working: un nuovo modo di intendere il lavoro che ha dimostrato come la produttività dei dipendenti non è compromessa dal fatto che riequilibrano vita professionale e lavorativa, anzi. La conseguenza è una nuova concezione del lavoro, la “workation” che unisce il lavoro (“work”) da remoto alla vacanza (“vacation”). La nuova tendenza porta quindi a far coincidere l’idea di trasferta con quella di vacanza e quindi benessere di dipendenti. Ovviamente si tratta di “un’arma a doppio taglio” da smorzare. In altri termini per molti dipendenti l’idea di lavorare in vacanza non è una prospettiva allettante. Ecco perché sarà importante valutare la politica aziendale e determinare i confini tra workation e vacanza a tutti gli effetti. Anche in questo caso poter contare su strumenti digitali per valutare prenotazioni, spese, ecc. è importante nell’ottica di valutare la vantaggiosità strategica del workation per l’azienda.

 

Strumenti digitali e app per prenotazioni facili con Alma Travel

Alma Travel è sulla scena dagli anni ’70 perché è sempre stata all’avanguardia, anticipando le evoluzioni del settore dei viaggi d’affari. Anche stavolta siamo stati in grado di subodorare il futuro, ponendoci come partner ideale per soluzioni innovative in fatto di business travel con un focus su un altrettanto fondamentale tema d’attualità: la sostenibilità.

Come esperti cerchiamo e applichiamo le migliori soluzioni tecnologiche per offrire un approccio integrato e funzionale agli obiettivi dei nostri clienti. Grazie ad un’implementazione flessibile e all’accesso diretto al più vasto inventario di tariffe per i viaggi aziendali, i nostri clienti possono contare su prenotazioni online attraverso app dirette intuitive e funzionali. I nostri tool consentono di tracciare in un unico sistema tutti i processi di trasferta aziendali, dalla prima fase della ricerca della tariffa alla rendicontazione finale, fornendo anche report dettagliati sulle emissioni CO2 in base alla scelta del mezzo. Perché è un bene ripartire, ma è importante farlo verso la giusta destinazione: un futuro sostenibile.

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